venerdì, gennaio 30, 2009

Che bella la democrazia

Dal sito de La Repubblica:

ROMA - Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi. Sono questi, a quanto apprende l'agenzia Adnkronos, i nomi dei tre coordinatori nazionali del Popolo della Libertà, che nascerà ufficialmente dopo il congresso fondativo del 27 marzo. Sulla terna dei nomi si è arrivati dopo una lunga mediazione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. Confermati quindi il coordinatore nazionale di Fi, Verdini, e il reggente di An, La Russa, a cui si aggiunge il ministro della Cultura, Bondi, già coordinatore nazionale azzurro fino allo scorso anno.

Silvio Berlusconi sarà il presidente del nuovo partito, ma verrà eletto e non proclamato per acclamazione. Nessuna carica formale invece per Gianfranco Fini, che vedrà però riconosciuto, al congresso, il suo ruolo di co-fondatore del Popolo della Libertà.


forse sono io assonnato e mi sfugge qualcosa, ma delle elezioni il cui risultato è noto con 3 mesi di anticipo....spero almeno non sprechino carta per farle, un'alzata di mano mi pare più che sufficiente.

mercoledì, gennaio 21, 2009

ANCHE IO DA GRANDE AMERO' I MERCOLEDI'

http://en.qoob.tv/video/clip_view.asp?id=13056

martedì, gennaio 20, 2009

X-FACTOR ovvero FAI ANCHE TU UN POMPINO A MOURGAN


Entusiasti d'ogni dove spesso avevano difeso x-factor (taluni titillandosi gli ani al solo pensiero di Mourgan) dalle mie vangate di merda aprioristica. Eppoi -oh!- Giusy è fantastica. Ieri, mio malgrado, ho tastato con mano (maledetta RAIol). Quindi svango con cognizione. E con molta, molta più foga.
Dunque: x-factor fa CACARE.
Dovessi spiegarlo a qualcuno lo definirei una pantomimica sfida all'ultimo gradimento tra 3 più o meno anziani cocainomani, affetti da sindrome di peter pan e deliri di onnipotenza, presentato da un giovane cocainomane, affetto da sindrome di peter pan e deliri di onnipotenza la cui ENORME imbecillità è talmente assodata, persino nel grande pubblico, da far risultare la sua NORMALMENTE imbecille conduzione di buon livello (tenetelo voi a bada il demone dell'idiozia per 19 ore di trasmissione o quanto cazzo dura), il tutto al solo scopo di spompinare ininterrottamente il più giovane e fallito dei 3 giudici (l'artista peggio vestito della galassia, altro che zepford) affinchè egli possa ricominciare a vendere dischi e continuare a permettersi il suo pacchiano stile di vita fatto di furibonde tirate dal naso, vestiti orrendi e fleurs du mal.
Uh, ogni tanto qualcuno canta. Pezzi discutibili, concordati con i 3 giudici e una squadra di critici/maestri/esperti gay. E il pubblico decide chi lo sappia fare meglio in base a criteri quali A) è carino B) questa è la nostra canzone! C) poverino, come lo trattano male D) figghiu! E) no no questo teniamolo chè sai come lo pigliano per il culo a maidiresarcazzo poi?
Tra le scene epiche di ieri voglio ricordare il gruppo di 15enni hobbitemopunk che sbeffeggiano i Depeche Mode e salutano il pub dei fan con una timida e velocissima stretta di pacco, l'artista che intravede Billie Holiday in Franca di Novate, la conduttrice che, alla struggente confessione dell'artista di starsi sempre più "venturizzando", risponde "beh, non è mica male essere me!", il gruppo di spogliarellisti di bettola argentina che canta "oye como va" (sì, quella con un solo verso in tutta la canzone; sì, quello praticamente parlato; sì quel verso talmente inutile che lo canta persino Santana; sì il chitarrista stonato che non ha mai cantato una sola frase di una sua canzone. Per la prossima esibizione staranno preparando "Chihuahua" o "Tequila") e il 18enne col facciotto che non prende una nota di "io, vagabondo" e se ne va tra i complimenti generali. Grazie x-factor!
Però -oh!- Giusy è fantastica. Sì. Per essere una concorrente di gara di spelling nasale per future promesse dell'adenoide non è un cazzo male!NOu-N TI-I SCO-uO R-DA-A-R MuA-A-I D-I-I M-uE-E. Eccheccazzo, sembra unzippata male!
Ma forse mi sbaglio

venerdì, gennaio 09, 2009

SCUSA

Ok. Forse ho esagerato con la serietà nel post precedente. Imperdonabile. A meno che... Mmmm... Ma sì! Questo dovrebbe bastare!

mercoledì, gennaio 07, 2009

NAZISRAELIANI

Conoscete Paolo Barnard? Giornalista co-fondatore di Report e autore di molti dei più bei servizi del famoso programma di denucia presentato dalla Gabanelli, nonchè -ritengo- uno dei più nobili liberi pensatori di questo nostro paese di merda. Al centro del caso di cosiddetta "censura legale" da parte di Rai e Report stesso (citato in giudizio a causa di un suo servizio sulle cause farmaceutiche, fu abbandonato e calunniato dalla Rai e dalla Gabanelli stessa, che, citati anche loro, declinarono ogni responsabilità, addossandogliele interamente. La Gabanelli. La paladina della libertà d'informazione).
Ha un sito. Cosa che ignoravo fino a leggere quasi per caso il suo nome tra i commenti di 7yearwinter.com (in un brillante post su Beppe Grillo, tra l'altro). Il suo sito è molto molto interessante, sin dalla home-page. Vi si parla, senza peli sulla lingua, di Grillo, Travaglio, la Guzzanti, Obama, terrorismo, al-quaeda, Chomsky, Santoro, etc. E in maniera, a mio avviso, parecchio condivisibile.
Ha scritto un libro ("Perchè ci odiano", edito da Rizzoli), che mi sento di consigliarvi pur non avendolo ancora letto (ma sto già provvedendo). Argomento: terrorismo dei veri stati canaglia: USA, GB, Russia e Israele. Perchè? Perchè sono stanco di sentirmi dare del nazistantisemitafiloarabo da chiunque mi senta pronunciare la parola "ebreo" senza il dovuto sospiro misericordioso in memoria dell'olocausto. Evidentemente era stanco anche lui. E quindi, da vero giornalista qual è, si è documentato sul luogo e ha snocciolato (in parte anche sul sito, ma ve ne darò conferma quando avrò letto il libro) la vera storia del conflitto israelo-palestinese. La novità? Le fonti sono quasi tutte israeliane. E autorevoli. Ergo inattaccabili.
Invitandovi a dare un'occhiata al suo sito, perchè davvero prezioso, vi copincollo parte della premessa riguardo Israele. Lunga, ma illuminante. Scusate per la lunghezza. Ma credo ne valga davvero la pena.

TORTO MARCIO presentazione

Ho dedicato anni del mio lavoro alla questione israelo-palestinese. Ho viaggiato in quelle terre, ho studiato molto, e sono arrivato a una conclusione, o meglio, a un giudizio storico. Premetto che un giudizio storico non dialoga con i singoli accadimenti, coi numeri e con le statistiche, ma solo con la più basilare onestà morale nell’osservazione di un segmento di Storia. Ebbene, la mia conclusione è che in Palestina la componente ebraico-sionista abbia torto marcio. Un torto orrendo, persino paradossale. Infatti Israele nacque sull’uso del terrore su larga scala, dei massacri di palestinesi, della loro spoliazione, umiliazione e vessazione oltre ogni umana decenza, sul sotterfugio e sulla menzogna. E non sto parlando degli avvenimenti contemporanei, ma di fatti accaduti 60, 80 anni fa. Il destino della parte araba era segnato, e fu segnato quarant’anni prima dell’Olocausto nazista: già ai primi del novecento infatti i palestinesi erano considerati dai padri del sionismo, e futuri fondatori di Israele, una stirpe inferiore semplicemente da accantonare ed espellere, senza diritti, senza una Storia, un non-popolo. Il piano di pulizia etnica dei palestinesi prese vita alla fine del XIX secolo e non ha mai trovato soluzione di continuità fino ad oggi, e oggi come allora viene condotto dalla parte ebraica con una crudeltà senza limiti. L’immane tragedia dello sterminio ebraico nell’Europa di Hitler diede solo un impuso a quel piano, lo rafforzò, ma non lo partorì.
Va compreso da chiunque desideri capire l’intrattabilità odierna del conflitto israelo-palestinese, che i torti più macroscopici furono inflitti dalla parte sionista ai danni della popolazione araba di Palestina negli anni che vanno dagli albori del ‘900 ai primi anni ’50. I ‘giochi’ si fecero allora. Tutto quello che è accaduto in seguito, sono solo violente contrazioni e reazioni da entrambe le parti (col primato della violenza senza dubbio in mano ebraica) in seguito a quel cinquantennio di orrori e di grottesche ingiustizie patite dai palestinesi nella loro terra, perpetrati con la piena e criminosa collusione degli Stati Uniti e dell’Europa, ciechi sostenitori di Israele allora come oggi. Solo guardando il terrorismo palestinese con questa ottica si comprende come esso sia la reazione convulsa e disperata di un popolo seviziato oltre ogni possibile immaginazione da quasi un secolo, e non una peculiare barbarie islamica. E con la medesima ottica si comprende la follia ingiustificabile del piano sionista odierno, e la sua implacabile ingiustizia.
Ci sono le prove, nero su bianco, di quanto ho appena affermato, e tutte da fonte ebraica autorevole, fra cui le ammissioni e gli scritti degli stessi padri fondatori di Israele.
Solo chi ha l’onestà intellettuale di voler leggere quelle prove può oggi comprendere perché Israele non ha e non può avere un diritto giuridico e morale di esistere, ma solo un diritto di fatto. Nessuno Stato può pretendere di essere legittimato dalla comunità internazionale dopo essersi edificato sulle più abominevoli violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo, su fiumi di sangue di innocenti, su una pianificazione perfida e razzista. Oggi Israele c’è, e non lo si può certo sopprimere come Stato. Il suo unico diritto di esistere si fonda su questo pragmatismo, e naturalmente sul diritto di esistere degli israeliani che lo abitano. In ciò, esso condivide la medesima problematica con gli Stati Uniti, nati sul genocidio dei nativi ma pragamaticamente ormai legittimati ad esistere.
Che i sopraccitati concetti lascino sconvolto e scandalizzato pressoché chiunque li legga, è solo dovuto al fatto che sulla vicenda israelo-palestinese la storiografia occidentale e i media ad essa asservita ci hanno raccontato sempre e solo menzogne, una colossale e incredibile mole di menzogne, talmente reiterate da divenire realtà per chiunque. Questa mia non è l’ennesima speculazione delirante su chissà quale complotto internazionale plutocratico-giudaico-massone, né una fantasticheria negazionista. Quanto vado affermando è frutto, lo ripeto, di una autorevolissima ricerca storiografica con al suo attivo nomi di enorme prestigio accademico, e quasi tutti di origine ebraica.
Pochi sono i casi nella narrazione delle vicende umane in cui, in seguito a un approfondimento moralmente onesto dei fatti, si viene a scoprire una realtà indicibilmente diversa da quella comunemente acquisita. Il conflitto israelo-palestinese è forse il caso più scioccante. [...]